Gli ormoni nel pollo non ci sono: questa credenza è un falso mito da sfatare. L’utilizzo di ormoni ed estrogeni in zootecnia, e dunque anche nell’allevamento di polli, è illegale, vietato da norme italiane ed europee. A vigilare sulla sicurezza alimentare e sul rispetto delle norme, le Autorità Sanitarie Italiane che effettuano ogni anno migliaia di controlli a campione: le verifiche svolte nell’ambito del Piano Nazionale Residui coordinato dal Ministero della Salute confermano che i polli italiani non contengono ormoni.

Inoltre va sottolineato che il ciclo di vita del pollo è breve per cui l’eventuale utilizzo, illegale, non avrebbe alcun effetto sull’accrescimento dell’animale e non avrebbe vantaggio per l’allevatore. In altre parole nel nostro Paese gli ormoni sono vietati, non servono, non funzionano, sono antieconomici.

Per questo non c’è motivo di escludere la carne di pollo dalla nostra dieta: una carne ricca di nutrienti fondamentali per il nostro benessere come le proteine nobili, minerali e vitamine (soprattutto del gruppo B).

Primo: è migliorata la selezione delle razze.

Secondo: è migliorata l’alimentazione degli animali e i polli italiani mangiano solo alimenti naturali di origine vegetale come grano, granturco, soia, con l’aggiunta di vitamine e minerali.

Terzo: è cresciuta l’attenzione degli allevatori al benessere animale e alla cura dell’ambiente dove vengono allevati (le “batterie” non esistono più da oltre 50 anni).

Quarto: c’è un maggior controllo delle malattie negli animali, sia da parte degli allevatori che dei veterinari ufficiali.

Oggi i polli italiani crescono meglio, più velocemente di un tempo, con una più efficiente conversione di mangime in carne senza l’ausilio di ormoni.